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Vladjk.
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Intervengo perchè direttamente interessato in questo periodo da una novità un po' "sconvolgente" per me.
Sto frequentando un ragazzo, diciamo pure che ormai possiamo dire di "stare insieme" anche se da poco ma quella è la direzione. Ad ogni modo quando usciamo, essendo anche i primi tempi, è ovvio che abbiamo voglia di baciarci, di stare abbracciati e di stare bene fra noi. Siamo andati a ballare, a bere una cosa...ed è venuto naturale andare in un locale "gay".
Non perchè si abbia voglia di ghettizzarsi, anzi, ma perchè come dice ilpuledrino, non ci si vuole sentire dei marziani.
Non che in una discoteca ormai un bacio faccia scandalo, ma sicuramente è un qualcosa di ancora "strano". Se per molti è una cosa normale e non si ha alcun senso di omofobia, tuttavia è come se ci si trovasse in una stanza tutta bianca, nella quale ad un certo punto compare una macchia rossa. Tutti istintivamente guardarebbero la macchia rossa.
Invece magari quei due ragazzi, anche fregandosene del pensiero altrui, vorrebbero starsene nel loro, non sentirsi osservati (magari altri lo vogliono, ma non è questo il caso) ma sentirsi spensierati e sereni.
In un posto gay questo può avvenire molto più facilmente...tutto qui io credo. Senza la necessità di tirare fuori tutte le varie ragioni, giustissime, che si possono tirare.
Ripeto, forse è solo il senso di tranquillità, serenità, spenzieratezza e la mancanza di volersi sentire osservati.
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ilpuledrino.
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sono contento Vladjk che tu mi abbia capito, temevo nel rileggermi, di essere stato un po contorto...
conosco purtroppo alcuni che ancora mostrano schifo o stupore per "due culattoni che si baciano" e magari ci attaccano pure un "non hanno vergogna, ci potevano esser anche dei bambini"
Il terzo millennio, almeno culturalmente, sembra molto lontano, ma ciò che mi preoccupa maggiormente è che sembro l'unico uomo sposato da anni, a pensarla così.
Discoteche gay. |
